Intervista alla misteriosa Mademoiselle S, autrice di “C’era una volta – fiabe per adulti prima di andare a letto”

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C’era una volta”, un’espressione antica come il tempo con cui ogni storia diventa fiaba, brillando d’incanto e magia. Molti pensano che quest’“Isola che non c’è” che è l’universo delle fiabe sia solo per i bambini, precluso agli adulti, ma non è così. Non si è mai troppo grandi per sognare e librarsi sulle ali della fantasia, anche perché, molto spesso, le fiabe sono più vicine alla realtà di quanto si immagina.

Parole suggestive, vero? Provengono direttamente dalla penna della misteriosa autrice Mademoiselle S, autrice del libro “C’era una volta – fiabe per adulti prima di andare a letto“, edito dalla StoryPop/PAV Edizioni, una raccolta di retelling di alcune fiabe rivisitate in chiave erotica. Ma ovviamente, come dietro una maschera si nasconde un volto che non possiamo vedere, dietro alle pagine ricche di parole del suo libro di nasconde molto di più.

Reduce dal successo del firmacopie del suo libro all’ultima edizione di Più libri più liberi la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria che si è svolta a Dicembre a Roma, abbiamo incontrato Mademoiselle S per cercare di scoprire chi si cela dietro il suo volto.

Spoiler: non l’abbiamo scoperto, ma quello che ci ha raccontato è molto interessante, e dunque partiamo con la più classica delle domande:

Chi è Mademoiselle S?

È una delle maschere che indosso per essere me stessa a 360°, il travestimento di un supereroe, il volto di Cristiano per Cyrano de Bergerac e quello di Christine per il fantasma dell’opera e forse, la prova che ancora purtroppo è necessario mettersi una maschera per trattare di certi argomenti senza essere giudicati e discriminati.

Quindi, concludendo la risposta, Mademoiselle S è tutto ciò che desidera e la maschera le permetterà di essere.

Come nasce Mademoiselle S?

Mademoiselle S nasce allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2021 dal connubio tra la mia passione per i travestimenti e la necessità di celare la mia vera identità.

Parlaci del tuo primo libro.

È sbocciato a poco a poco dalla mia fantasia, è stata la risposta fisica all’esigenza di mettere su “carta” i pensieri che continuavano a librarsi senza sosta nella mia mente. Solo verso la fine della sua stesura mi sono resa conto di aver scritto un libro.

La mia opera è una raccolta di retelling di cinque fiabe scelte tra quelle più note della tradizione, ma il pubblico cui mi rivolgo sono gli adulti poiché, coerentemente con l’essenza della fiaba, tratto tematiche attuali e sono presenti scene di sensualità esplicita e violenza. D’altra parte, le versioni più antiche delle fiabe erano prive di tutte quelle edulcorazioni cui sono state sottoposte nelle epoche più recenti.

Quali sono state le maggiori sfide che hai incontrato mentre scrivevi questo romanzo?

  • Mutare il meno possibile la trama della fiaba, ma arricchirla di tutte le tematiche che volevo affrontare.
  • Trattare l’amore nel modo più onnicomprensivo possibile perché, sebbene può manifestarsi nelle forme più varie, è sempre il medesimo sentimento.

Com’è stato cambiare una fiaba classica in qualcosa di più erotico?

La cosa più naturale del mondo. Cosa pensiamo ci sia dietro la simbologia del lupo di cappuccetto rosso o della scarpetta che il principe infila a Cenerentola? Oppure potrei parlarvi della proposta decisamente esplicita che la Bestia faceva alla Bella ogni sera o anche dello stupro di Talia – il nome della bella addormentata nella versione de Lo cunto de li cunti di Basile – ad opera del principe. Le versioni più antiche delle fiabe sono permeate di simbologia – e non solo – allusiva alla sfera sessuale.

Chi è il tuo lettore ideale? A chi è rivolto il libro?

A tutti coloro che abbiano compiuto almeno 18 anni. Perché tutti abbiamo bisogno di fiabe, per riflettere, sognare, credere che un mondo migliore sia possibile, per emozionarci. Le mie fiabe è questo che fanno.

Come hai reso l’erotismo così realistico senza essere esplicito?

Scrivendo ciò che avrei voluto leggere. Devo ammettere che non mi ha richiesto alcuno sforzo, perché ho una tolleranza davvero bassa della volgarità e la utilizzo solo se assolutamente funzionale al contesto. Non trovo fascino né sensualità in un linguaggio da lupanare.

Quali personaggi hanno rappresentato le sfide più difficili da reinventare?

Andrès, il gatto con gli stivali, lui, devo dire, non è stato affatto semplice per vari motivi, primo tra tutti, dovermi immedesimare in un gatto! Ma penso che il risultato sia stato molto interessante e particolare, sebbene magari potrebbe far scaturire alcune polemiche…

La tua principessa preferita e perché?

La Sirenetta, sebbene sia uno di quei personaggi di cui ancora non ho scritto, ma che ho intenzione di riplasmare in futuro.

Le sirene nell’Odissea cercano di irretire Ulisse promettendo di offrirgli ciò che desidera di più al mondo: la conoscenza:

Vieni qui dunque, Ulisse famoso, fulgor degli Achivi:

ferma la nave, ché udire tu possa la nostra canzone:

poi che nessuno passò qui oltre col cerulo legno,

pria che dal nostro labbro udisse il mellifluo canto:

lieto chi l’ode, e ricco di molta scïenza poi parte:

poi che sappiamo tutto, sappiam ciò che Achivi e Troiani

fecer nell’ampia Troia, pel sommo volere dei Numi:

tutto che avvien su la terra di popoli altrice sappiamo.”

Ho sempre trovato un affascinante paradosso che la sirenetta, una creatura che dovrebbe essere detentrice di un’immensa conoscenza, desideri sapere di più; non le basta il mondo in cui vive, vuole conoscere il mondo degli umani. Forse mi sono sempre un po’ immedesimata in Ariel, sia perché sento l’acqua come il mio elemento, sia perché non mi sono mai accontentata di ciò che so e conosco e ho sempre cercato di andare oltre i miei limiti.

Quanto della tua esperienza personale ha influenzato le storie che hai scritto?

Molto. Ma preferisco non scendere nei dettagli.

Quali altre fiabe ti piacerebbe riesaminare?

Di certo, come dicevo poco fa, quella della Sirenetta, anche Cenerentola sarebbe molto interessante da riscrivere e ho già molte idee al riguardo… e poi chissà…

C’è una particolare scena erotica che hai trovato più divertente da scrivere?

Probabilmente quella di Riccioli d’oro e i tre orsi. Adoro vedere quella ragazza librarsi disinvolta e leggiadra come una farfalla.

… e quella che ti ha… coinvolto di più?

Decisamente le scene all’interno de La regina delle nevi, mi hanno richiesto veramente tanta concentrazione.

Mademoiselle S è alla ricerca del suo Principe Azzurro?

No, anche perché probabilmente sarebbe un abitante di Pandora uscito da Avatar e l’idea di un puffo formato gigante al mio fianco non mi alletta. Scherzi a parte, io non voglio un principe, chi cerco e desidero è un compagno d’armi con cui vivere avventure e andare alla scoperta dell’ignoto.

Curiosità: perché i principi devono essere per forza azzurri?

In realtà non mi ero mai posta la domanda, ma grazie per avermela fatta. Naturalmente l’ho googlata e ho trovato risposte dalla favolosa – per rimanere in tema – Accademia della Crusca. Condivido i miei nuovi saperi appena acquisiti con voi, leggete e siate felici:

https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/da-dove-arriva-il-principe-azzurro/812

Fiabe ed erotismo, un matrimonio perfetto secondo te o piuttosto una contraddizione in termini?

Decisamente un connubio che dura da secoli e millenni come argomentavo qualche domanda fa.

… e vissero per sempre felici e contenti… e poi?

Se è vero amore come penso e spero che sia, si affronteranno le avventure e disavventure piccole o grandi che la vita dissemina sul cammino facendo gioco di squadra.

Quale messaggio volevi trasmettere ai lettori con questo libro?

Le fiabe sono creature strane, nell’immaginario collettivo sono viste come fatti avvenuti “tanto tempo fa in un regno lontano lontano” ma, in realtà io non vedo nulla di più attuale e vicino a noi dei personaggi che le popolano e dei fatti di cui trattano. Le fiabe parlano di noi e solitamente ci danno spunti di riflessione, consigli su come affrontare la realtà ma, soprattutto, ci danno speranza, mostrandoci che, se siamo coraggiosi e ci battiamo, conservando la nostra integrità morale, per ciò in cui crediamo, potremo avere anche noi il nostro lieto fine, o inizio. Dipende dai punti di vista. Infine, sembrerà una frase scontata e smielata, ma vi assicuro che, cinica come sono, non lo è affatto, il messaggio più grande che volevo trasmettere è che, veramente, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è amore.

Dove possono seguirti i lettori?

Sul mio profilo

Potete acquistare il libro – disponibile anche in digitale – sul sito della Casa editrice, su Amazon, sulle piattaforme digitali o richiederlo nella vostra libreria di fiducia!

Giovanni Lembo
Giovanni Lembo
Giornalista, sceneggiatore, raccontastorie, papà imperfetto. Direttore di Sitopreferito.it e fondatore de laragazzapreferita.it e di romastorie.it (presto online). Cinema, libri e fumetti sono il suo ambito; la sua vocazione raccontare storie improbabili di ingenui e sognatori. Scorrazza spesso in moto con la banda di Kaneda, beve birra con replicanti e cacciatori di androidi, viaggia sulla Bebop là dove nessun uomo è mai giunto prima. Ha un sacco di amici immaginari...

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